CENNI STORICI
Verso il 1571 a
Pizzo infierì
una tremenda peste che seminò morte e distruzione.
La popolazione,
impotente di fronte a simile immane flagello, fece voto di edificare una
Chiesa in onore di S. Rocco se la pestilenza si fosse estinta. Così fu e per
impegno di
Padre Virgilio Milenzio, dell'Ordine dei Minimi, nel 1579 si apri al culto
la Chiesa di S. Rocco mentre nel 1581 fu inaugurato anche l'annesso oratorio
e Convento
dei Padri Minimi. Canonicamente eretta in parrocchia con bolla, del Vescovo
di Mileto -
Nicotera - Tropea, di Felice Memoria, Mons Vincenzo De Chiara, del 9
luglio 1967, con
successivo decreto del Presidente della Repubblica datato
09/10/1973, è stata riconosciuta a tutti gli
effetti civili parrocchia di S. Rocco e S.
Francesco di Paola.
I Parroci dal
1967 al 2007
|
P. Gimma
Antonio
P. |
dal 1967 al
1980 |
ImbrognoAldo |
dal 1980 al
1985 |
P. Quaratino
Francesco |
dal 1985 al
1986 |
P. Rubino
Francesco |
dal 1986 al
1992 |
P.
Vanzillotta Fausto |
dal 1992 al
1997 |
P. Di Turi
Francesco |
dal 1997 al
1988 |
P. Panessa
Leonardo |
dal 1988 al
2001 |
P. Colao
Nicola P. |
dal 2001 al
2004 |
Nicolaci
Gaetano
|
dal 2004
(attuale parroco) |
II culto a S.
Francesco di Paola
Sempre, sin dal lontano
1581, la presenza dei Minimi e il relativo culto a S. Francesco
è rimasto non solo
presente ma si è arricchito con la conoscenza del messaggio
vivo ed attuale del santo della carità.
Quel legame sopratutto
con la gente che vive "nel" e "del" mare rimane sempre presente
nella sua valenza relazionale, con colui che protegge e guarda benedicente
i tanti che solcano le onde del mare per
dare alle proprie famiglie dignità
nel vivere. S. Francesco di Paola sempre presente nelle vicissitudini e
avvenimenti familiari, è il Santo invocato per la pace, riconciliazione, delle e
tra le famiglie, il Santo invocato
per le guarigioni, fisiche e spirituali, il Santo amato da tutta la comunità. Il
Santo che si è fatto compagno di viaggio
del nostro peregrinare verso la patria celeste.
Culto che si esprime
anche nel desiderio di crescere alla scuola del Santo della
carità,
sicuri che sarà con noi con la sua benedizione, coi suoi favori, con le sue
grazie più
elette.
Per ultimo è da menzionare un
avvenimento ed un episodio, che denotano il rispetto
verso il Santo e come S. Francesco vuole la partecipazione della gente nell'opera
di Dio, che sono entrati, ormai, nella cultura popolare pizzitana.
Quando vi erano le
tonnare il tonno più
grosso della prima levata veniva offerto al convento di San Francesco. Altresì
si racconta che quando nel 1910, dopo i disastrasi terremoti degli anni
precedenti, mentre si stava costruendo il nuovo convento,
tutti i cittadini lavoravano spontaneamente e gratuitamente per qualche ora al
giorno. Solo un carrettiere si rifiutava di
mettere a disposizione il proprio mezzo per un carico di calce. Un giorno, con
il carro carico di farina e diretto alle serre, giunto
in prossimità
della Chiesa di San Francesco, i muli si arrestarono e, nonostante le
bastonate, non vollero
più saperne di andare avanti. Il padrone capì subito, scaricò
il carro ed effettuò il
viaggio richiesto dai muratori. I muli ripartirono subito...
"Vi
accompagni sempre la grazia di Gesù Cristo benedetto che è il più grande e il
più
prezioso di tutti i doni" (San Francesco di Paola)
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