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Iniziativa della “Confraternita di San Francesco di Paola” in Casabona all’interno delle manifestazioni per la conclusione del V Centenario del pio transito di San Francesco di Paola.
La giovine “Confraternita di San Francesco di Paola“ in Casabona, il 5 aprile ha voluto onorare con un convegno storico religioso il suo protettore che da oltre un secolo è posto come modello di fede e di devozione nella realtà casabonese. La sera del 5 aprile, appena trascorso, nella splendida cornice della Chiesa Parrocchiale di Casabona, tra la melodia e i canti del coro “Giovanni Paolo II”, in un’atmosfera gioiosa ed attenta, si apriva il tanto voluto convegno. Il moderatore, nella persona del prof. Vincenzino Masi dava inizio ai lavori. A portare i saluti di benvenuto è stato il presidente della Confraternita, Carlo Tallarico, che, sottolineando la figura luminosa del Santo paolano, metteva in rilievo la necessità di una crescita interiore della Confraternita e non solo, e poneva quale scommessa di rinascita nella fede se nei cuori avessimo permesso a Francesco, pilastro di santità, di diventare modello da imitare, per meglio conoscere Cristo vero ed unico Salvatore. Si entrava così nel vivo del convegno: prende la parola don Ciccio De Simone, vicario zonale, responsabile della “peregrinatio” della reliquia di San Francesco per la Diocesi di Crotone e parroco di Castelsilano, che con dovizia di particolari esponeva all’assemblea la conoscenza del Santo paolano tramite la diffusione filatelica. Tra un intervento e l’altro il coro si esibiva con nuovi ed interessanti canti tratti dal Musical “E.. sulle onde viaggiò” di Michele Paulicelli. Mons. Ezio Limina, rettore della Basilica Cattedrale si faceva strada con speciale “lieson” nel suo intervento che abbracciava la storia del Santo in un contesto storico non proprio facile. Per la gioia di tutti don Ezio non ha esitato a tracciare il filo conduttore che unisce la storia della nostra Madonna di Capocolonna. Si racconta che un pescatore e contadino, un certo Agatio Lo Morello, trovò la tela della Madonna e la nascose in una cassapanca. Per tutta la vita tenne gelosamente il segreto di questo ritrovamento, ma in punto di morte sentiva il bisogno di liberarsi e chiese di confessarsi, raccolse la confessione un monaco dell’ordine dei Minimi di San Francesco. La vita di Francesco è intrecciata con le vicissitudini della terra di Calabria. Terra martoriata in balia di potenti, che mai posero attenzione ai bisogni urgenti del popolo. Francesco non poteva starsene in una grotta, era urgente prendere posizione, dare voce a chi voce non aveva. Francesco esce dalla grotta per interagire con tutto ciò che gridava giustizia e, riconoscendo la dignità di figli di Dio, li esortava a “Convertirsi”. Francesco fu maestro di mansuetudine, in lui, tutte le virtù si completano e lo avvicinano in modo mirabile a Cristo. La forza che ha, che gli è stata data da Dio, gli permette di gridare a re e cardinali di cambiare rotta, di ravvedersi. Il nostro Santo è un uomo tutto di un pezzo: carità e umiltà lo distinguono e per questo tutti gli si avvicinano con fede, trovando in lui un difensore, cosi la gente alza la testa e si appropria di quella dignità perduta. Segue negli interventi Padre Nicola Colao dell’ordine dei Minimi, nostro compaesano e graditissimo ospite, che tessa i fili del tema del convegno: “L’umiltà, la penitenza e la carità nella grotta dell’Eremita di Paola”, presentandoci un Francesco attualissimo nonostante il tempo che ci separa dalla sua vita terrena. La nostra Casabona, dedicando a lui un santuario, vanta una devozione fortissima e da più di un secolo lo venera e l’onora. Infine, la conclusione dei lavori è affidata al nostro parroco, mons. Modesto Palopoli. A lui va il nostro grazie per la cura che ha nei nostri confronti, il suo intervento è molto breve ma appropriato: ci esorta ad una vera ed autentica devozione a San Francesco, e noi che sappiamo cosa vuole dirci non possiamo che essere d’accordo con lui. Giuseppe e Carlo Tallarico
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